PostHeaderIcon Biografia

Si tratta di una biografia a carattere scientifico, raccoglie sinteticamente gli ambiti della ricerca filosofica cui Guido Zingari si è dedicato nell’arco della sua vita. Al momento non è da considerarsi completa, sarà nostra cura aggiornarla e precisarla progressivamente. Chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni può scrivere a questo indirizzo: marco.caponera@tiscali.it

Guido Zingari, nasce a Roma il 17 gennaio 1949, si laurea in Filosofia nel 1974 presso l’Università di Roma La Sapienza, con una Tesi su Leibniz su temi logico-linguistici-ermeneutici (relatori i proff. M.M. Olivetti e T. Gregory). Dal 1974 è membro della G.W. Leibniz-Gesellschaft e.V. di Hannover. Ha collaborato in ricerche congiunte con i proff. E. Castelli, U. Spirito, V. Mathieu, W. Totok, A. Heinekamp, J. B. Lotz, F. Wiedmann, M. Perniola, E. Melandri, H. Poser, L. Pareyson, P. Zellini, Wilhelm Berger. Dal 1994 al 2005 ha ricoperto per affidamento la Cattedra di Filosofia del Linguaggio, dal 2006 ha ricpertto per affidamento la Cattedra di Istituzioni di Filosofia presso il Dipartimento di Ricerche Filosofiche dell’Università di Roma Tor Vergata.

I suoi interessi e le sue ricerche si sono orientati fin dal 1974 su temi teoretici e storici e problemi di logica, linguaggio e interpretazione nella filosofia tedesca da Leibniz all’epoca dell’Aufklärung fino a Hegel e Heidegger. Membro della G.W. Leibniz-Geselleschaft di Hannover, ha condotto i propri studi in Germania a Monaco e a Hannover sotto la guida dei proff. H. Heinekamp e W. Totok. Nel contesto di ricerche logico-linguistiche, nel 1980 ha pubblicato in Studia Leibnitiana il saggio Die Philosophie von Leibniz und die »Deutsche Logik« von Chr. Wolff, cercando di mettere in luce, attraverso lo studio di documenti e di inediti, l’incidenza dell’empirismo inglese nel pensiero dell’Aufklärung e smentendo i numerosi luoghi comuni della storiografia filosofica su questi Autori. Parallelamente nei suoi studi sul linguaggio e l’interpretazione nella tradizione della filosofia tedesca contemporanea, con la ripresa del discorso metafisico di Leibniz, egli ha approfondito l’opera di Heidegger, con particolare riguardo al concetto di possibilità, come punto di raccordo speculativo tra questioni logiche, linguistiche ed ermeneutiche. Il concetto di «possibilità» da «non contraddizione» nella logica di Leibniz, assume infatti connotati ermeneutici e linguistici nell’ontologia esistenziale di Heidegger, mettendo in questione il dire e il linguaggio stessi come «possibilità intrinseche» del discorso filosofico. In tale contesto di problemi, oltre ad affrontare il significato del l’approccio linguistico nel saggio del 1977  Condizioni di lettura della «Teodicea» di Leibniz, ha approfondito i presupposti ermeneutici ne L’interpretazione della «possibilità» in M. Heidegger, dello stesso anno. L’intreccio tra logica, linguaggio e interpretazione in autori fondamentalmente diversi o addirittura opposti, quali appunto Leibniz, Hegel e Heidegger, ha rappresentato quindi il motivo dominante nella ricerca e nell’attività didattica. Si legittimano in questa prospettiva, le numerose ricerche storiografico-filosofiche su altri autori e su temi apparentemente estranei ai fondamenti di una filosofia del linguaggio, che invece contribuiscono a indicare il possibile significato del discorso filosofico in un’ampia apertura e prospettiva. In questa luce si inseriscono i lavori sul concetto di “possibile”, e la riflessione sul pensiero di autori quali Giordano Bruno e Pier Paolo Pasolini. Nell’ultimo periodo della sua ricerca, corrispondente all’affidamento della Cattedra di Istituzioni di Filosofia, si è occupato di filosofia francese contemporanea, toccando il lavoro di autori quali Michel Foucault, Gilles Deleuze, Jacques Derrida. Percorrendo uno studio parallelo su alcuni temi dominanti nel discorso filosofico contemporaneo. In questa ottica si è occupato tra gli altri dei concetti di “dono”, di “rifiuto”, e di “istituzione” con particolare riferimento all’istituzione filosofica, cui ha dedicato il suo ultimo saggio.

Guido Zingari muore a Tempera il 6 aprile 2009, vittima di un terremoto.

Lascia un Commento