PostHeaderIcon Vittorio Nocenzi, Estremo Occidente, 9 composizioni per pianoforte

Guido Zingari amava la musica quasi quanto la filosofia, e questa passione lo ha portato a lavorare in chiave filosofica con alcuni dei più importanti musicisti e compositori suoi contemporanei. L’amicizia e la stima reciproca che accompagnavano il rapporto con Vittorio Nocenzi hanno portato a numerose collaborazioni, ultima in ordine di tempo quella relativa al disco che qui presentiamo. Nel libretto interno al CD compaiono alcune note d’ascolto di Guido Zingari che riportiamo integralmente, insieme alla copertina e alla descrizione del contenuto del lavoro del maestro Nocenzi.

Vittorio Nocenzi

ESTREMO OCCIDENTE

9 composizioni per pianoforte

9 esagrammi de “I Ching”


1. Ta Ch’u – La forza domatrice del grande 6’15”

2. Ch’ien – Il creativo 7 ’17”

3. Tui – Il sereno, il lago 3’54”

4. K’uei – La contrapposizione 5’13”

5. Ku – L’emendamento delle cose guaste 6’21”

6. Kuai – Lo straripamento 3’02”

7. Wu Wuang – L’inaspettato 7 ’15”

8. I – Gli angoli della bocca 3’02”

9. Sui – Il seguire 10’41”

Il tempo non esiste se non nel presente

“Estremo occidente” è un disco dedicato alla bellezza senza tempo del suono pianistico. Le registrazioni raccolgono 9 composizioni per pianoforte di Vittorio Nocenzi, ispirate a 9 esagrammi de “I ching”. L’opera di un compositore contemporaneo che durante la sua vita artistica ha coniugato la formazione classica con un percorso rock di grande creatività.

Essendo “I Ching” qualcosa di particolarmente esoterico e apparentemente casuale, anche le registrazioni hanno ricercato la stessa incidentalità, ricorrendo a soli tre take di ripresa sonora per ogni brano, secondo un criterio di istant-composition (per Wu Wuang -L’inaspettato un solo take). Dopo aver scritto le armonie e i temi conduttori dei brani, la stesura definitiva è stata lasciata in parte incompiuta, per poterla affidare all’esecuzione durante le registrazioni. Siamo così davanti a nuove composizioni ancora intuite, non completamente formulate.

La reazione che questo genera nell’autore è uno stato di possibilità, con la struttura musicale in divenire. Contemporaneamente l’esecuzione si arricchirà di un’interpretazione sorpresa, emozionata dalla sua prima volta. Momenti questi che quasi mai vengono documentati.

Questa filosofia dell’infinito possibile, o meglio del presente infinito è, per Nocenzi, il principale motivo ispiratore di Estremo occidente.

Un’ultima breve considerazione riguarda la dilatazione delle armoniche del pianoforte attraverso l’uso di un pedale, che è tenuto abbassato in misura molto più larga di quanto non sia consigliato dal galateo pianistico. Lo scopo è stato quello di consentire un ascolto diverso, come se l’ascoltatore potesse mettere l’orecchio nella coda del pianoforte, per sentire le armoniche delle corde esprimere il massimo della loro ricchezza timbrica.

Guido Zingari


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